ORSO, vescovo di FANO, santo.

Molto scarse sono le notizie relative a questo vescovo di Fano. Uno storico locale avverte che: « Fra i Santi nostri Vescovi, anzi fra tutti coloro che governarono la nostra Chiesa fino ad oggi, non ve n'ha nessuno che abbia lasciato cosí scarse memorie di sé come il nostro Protettore S. Orso » (C. Masetti,).
Il documento piú antico, cui si rifanno gli storici locali, è .costituito dalla Vita s. Fortunati di Giovanni di Nonantola, del sec. XII, conservata in ms. nell'Archivio capitolate di Fano e riportata dai Bollandisti. In questa Vita di carattere panegiristico e leggendario, si parla del rinvenimento delle reliquie dei santi Fortunato, Eusebio e Orso, vescovi di Fano, avvenuta nell'a. 1113 durante i lavori di ricostruzione della nuova cattedrale, distrutta da un incendio nel 1111. Le reliquie, di cui si era perduta ogni notizia, sarebbero state riconosciute dal fatto che portavano la scritta Corpus Sancti Ursi; e in questa circostanza sarebbero state collocate nella chiesa cattedrale stessa sotto l'altare della cappella laterale tuttora dedicata ai ss. Orso e Eusebio, a destra dell'altare maggiore, presso la sagrestia, insieme alle reliquie di s. Eusebio.
Tutte le notizie cronologiche e biografiche sono fornite dagli storici locali posteriori (Nolfi, Amiani) e riprese dal Cappelletti e dall'Ughelli.
Secondo queste notizie, Orso fu eletto vescovo di Fano, chiamato dal clero della città, a succedere a s. Fortunato, nell'anno 620 ca., per la fama che si era acquistata come eremita predicatore del Vangelo. Nei tristi tempi in cui la Marca era invasa dai Longobardi; egli, come riferiscono gli stessi storici, si prodigò in opere di carità e di zelo. Sarebbe morto nel 625 secondo 1'Ughelli, nel 639 secondo 1'Amiani. Non è mancato, per altro, chi, come il Negusanti, pensò addirittura che s. Orso fosse vissuto prima di s. Fortunato.
La festa si celebra a Fano il 15 magg. La Leggenda di S.Orso, accettata dagli storici locali, racconta come un contadino, lavorando coi buoi nel giorno della festa di S.Orso, fosse redarguito da un passante al quale il contadino avrebbe risposto: « Se lui è un orso, io sono un cane » e avrebbe continuato a lavorare; ma, improvvisamente, nel terreno si sarebbe aperta una voragine nella quale sarebbero precipitati il contadino e i suoi buoi; a Fano, nella via dedicata al santo, esiste ancora la denominazione della « fossa di S. Orso ».
Nella cappella dedicata a s. Eusebio e S.Orso la pala dell'altare, di Ludovico Caracci, dipinta nel 1615, raffigura la Vergine, regina del cielo, con accanto i due santi vescovi Orso ed Eusebio; sovrasta la dedica: « B. Virgini Coelorum Reginae et SS. Urso et Eusebio dicatum ».
 

Bibliografia.:
V. Nolfi, Vite dei Quattro SS. Vescovi e Protettori di Fano, Venezia 1641, pp. 146-60;
Ughelli, I, pp. G36 sgg.;
P. M. Amiani, Memorie Istoriche della città di Fano, I, Fano 1751.;
C. Masettí, S. Eusebio, s. Fortunato, s. Orso, Vescovi di Fano, ibid. 1914;
L. Bartoccetti, I Vescovi di Fano, in Studia Picena, XIII (1938), p. 68;
C. Selvelli, Fanum Fortunae, Fano 1945; Vies des Saints, V, p. 296.

Vittorio Bartoccetti in: Enciclopedia dei Santi, Biblioteca santorum, Ed. Citta Nuova (1967) (Biblioteca Federiciana, Fano)

Cappella detta dei santi, dedicata ai vescovi protettori di Fano S.Orso e S. Eusebio, posta sullo sfondo della navata destra della Cattedrale di Fano. I due Santi figurano effigiati ai lati della Vergine in Gloria nella pregievole tela (cm 245x135) che sovrasta l'altare: tela dipinta da Ludovico Caracci, (1555-1619).